A Venezia, fino al prossimo 26 Novembre 2023, presso i Giardini, l’Arsenale e a Forte Marghera, è in corso la diciottesima Mostra Internazionale di Architettura intitolata “The Laboratory of the Future”. L’importante evento è curato da Lesley Lokko ed è organizzato dalla Biennale di Venezia. Nel dettaglio, la Biennale di Venezia è particolarmente impegnata sul versante del contrasto al climate change (cambiamento climatico) e lo fa sostenendo un modello rivolto alla sostenibilità per le fasi di progettazione, di allestimento e di svolgimento di tutte le proprie attività. Coerentemente con tale approccio, la Biennale di Venezia ha già ottenuto, nel 2022, la certificazione di neutralità carbonica per la totalità delle sue manifestazioni svolte nel corso dell’anno e ciò in virtù di una meticolosa raccolta di dati inerenti alla causa delle emissioni di CO2 generate dalle manifestazioni stesse e, quindi, all’attuazione di misure focalizzate.

UNA GRANDE ATTENZIONE ALLA SOSTENIBILITÀ

Biennale Architettura

Come noto agli organizzatori delle manifestazioni, la maggior componente dell’impronta carbonica complessiva è direttamente collegata alla mobilità dei visitatori ed è in tale ambito che la Biennale di Venezia è strettamente impegnata in attività sia di sensibilizzazione che di comunicazione verso il pubblico a partire proprio dalla diciottesima Mostra Internazionale di Architettura che, di fatto, è oramai riconosciuta come la prima grande Mostra di tale disciplina a sperimentare un percorso finalizzato al raggiungimento della neutralità carbonica, un obiettivo che trae origine dal concetto valoriale fondante della moderna sostenibilità. La mostra Internazionale di Architettura “The Laboratory of the Future” è divisa in sei parti specifiche, include 89 partecipanti, di cui oltre la metà provenienti dall’Africa o dall’esodo africano. L’equilibrio di genere è stato appositamente organizzato in modo paritario e l’età media dei partecipanti è pari a 43 anni, mentre scende a 37 anni nella sezione “Progetti Speciali della Curatrice”, sezione in cui il più giovane ha 24 anni. Il 46% dei partecipanti all’importante evento ritiene che la formazione sia una vera e propria attività professionale e, per la prima volta, quasi il 50% dei partecipanti proviene da studi professionali individuali o costituiti da un massimo di 5 persone.

L’IMMAGINAZIONE AL CENTRO

Interior Design

Come spiegato dalla curatrice Lesley Lokko, “Al cuore di ogni progetto” (architettonico) “c’è lo strumento principe e decisivo: l’immaginazione. È impossibile costruire un mondo migliore se prima non lo si immagina”. Il percorso targato “The Laboratory of the Future” inizia nel Padiglione Centrale ai Giardini, dove sono riuniti 16 studi rappresentativi di un distillato di “forza maggiore” della produzione architettonica africana e diasporica. Poi, si prosegue nel complesso dell’Arsenale, con la sezione “Relazioni Pericolose” (presente anche a Forte Marghera, a Mestre), sezione abbinata a quella dei “Progetti Speciali della Curatrice”. In tali spazi, sono esposte opere di giovani “praticanti” africani e diasporici, gli “Ospiti dal Futuro”, i cui lavori si confrontano direttamente con i due temi della Mostra, la decolonizzazione e la decarbonizzazione, evidenziando un’istantanea sia delle pratiche che delle modalità future di vedere il mondo. Il denso programma di “The Laboratory of the Future”, poi, è ulteriormente arricchito dal “Carnival”, un ciclo di incontri, conferenze, tavole rotonde, film e performance ad hoc spalmati sui 6 mesi dell’evento in corso nella zona lagunare e focalizzati sull’affrontare le tematiche della “Biennale Architettura 2023”. Ideato come uno spazio di confronto, di spettacolo e di intrattenimento, “Carnival” propone ai visitatori un luogo in cui scambiare, ascoltare, analizzare e ricordare parole, prospettive e opinioni inerenti ai temi propri della Mostra Internazionale di Architettura. In modo particolare, il ricco programma intende essere una forma di pratica di un nuovo modo di fare architettura in modo da colmare la distanza tra gli architetti e il pubblico, esaltando il concetto stesso di interior design.

L’ARCHITETTURA CHE COINVOLGE

Climate Change

Ben 64 partecipazioni nazionali organizzano le rispettive mostre presso i Padiglioni ai Giardini (27), all’Arsenale (22) e nel centro storico di Venezia (14). A partecipare per la prima volta è il Niger, mentre Panama si presenta per la prima volta da solo (nelle edizioni passate, partecipava in seno all’organizzazione internazionale italo-latino americana. Di rilievo è anche il ritorno della Santa Sede alla Biennale Architettura con un proprio Padiglione ubicato sull’Isola di San Giorgio Maggiore. Il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in Arsenale, sostenuto e promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, è curato dal collettivo Fosbury Architecture. In merito, la mostra è intitolata “Spaziale: ognuno appartiene a tutti gli altri”. Anche nell’edizione di quest’anno, la Biennale ha scelto di dedicare il progetto “Biennale Sessions” alle università, alle accademie di belle arti e agli istituti di formazione superiore al fine di offrire una concreta agevolazione a visite di 3 giorni organizzate da tali enti per gruppi di almeno 50 tra studenti e docenti, con assistenza relativa all’organizzazione sia del viaggio che del soggiorno e la possibilità di organizzare gratuitamente seminari nelle location della mostra stessa. Durante l’ultimo decennio, la Biennale ha assegnato una crescente rilevanza all’attività formativa, sviluppando un impegno marcato nell’ambito delle attività educational verso il pubblico delle Mostre, oltre che verso le università, i giovani e i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado.

UN EVENTO DI GRANDE RICHIAMO

Biennale Architettura Venezia

Complessivamente, nella Biennale Architettura 2021 e nella Biennale Arte 2022, sono stati 111.164 i soggetti coinvolti, di cui 52.392 i giovani partecipanti alle attività educational. Anche le iniziative di quest’anno mirano al coinvolgimento attivo dei partecipanti e sono gestite da operatori selezionati e formati dalla Biennale, appositamente suddivisi in percorsi guidati e attività di laboratorio. Per quanto riguarda la giuria della diciottesima Mostra Internazionale di Architettura 2023, deliberata dal Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia su proposta della curatrice Lesley Lokko, è formata dall’architetto e curatore italiano Ippolito Pestellini Laparelli (presidente), dall’architetta e curatrice palestinese Nora Akawi, Thelma Golden (statunitense direttrice dello Studio Museum di Harlem), da Tau Tavengwa (direttore zimbabwese di Cityscape Magazine) e, infine, dall’architetta e docente polacca Izabela Wieczorek.

PROGETTUALITÀ A CONFRONTO

Interior Designer Venezia

Architettura e sostenibilità, immaginazione e confronto interculturale: pertanto, sono questi gli aspetti che fanno da fondamenta per sviluppare un nuovo modo di progettare sempre più allineato a quelle che sono le priorità e le emergenze del mondo contemporaneo. La Mostra Internazionale di Architettura 2023, in svolgimento nella suggestiva area veneziana, rappresenta uno degli stimoli più qualificati per un tendenziale adattamento culturale e pratico del modo di intendere i progetti architettonici alle sfide imposte dalla contemporaneità (e, con essa, anche dal prossimo futuro).