Ci sono dei casi particolarmente eclatanti in cui il risultato di un progetto architettonico scaturisce dall’immaginare un nuovo modo di intendere l’esperienza abitativa ed è proprio in tale ambito che, a Milano, spicca il Bosco Verticale. Nel dettaglio, il Bosco Verticale è un complesso immobiliare progettato dallo Studio Boeri e composto da due palazzi a uso residenziale (rispettivamente, alti 80 e 112 metri) fatti a forma di torre e collegati tramite un basamento a L. Inaugurato ufficialmente in data 10 Ottobre 2014 e ubicato nella zona di Porta Nuova, nei pressi del quartiere Isola, il Bosco Verticale rappresenta un elemento architettonico tra i più qualificanti e impattanti della skyline milanese.
DUE TORRI PER UN GRANDE BOSCO VERTICALE
Guardando tale (duplice) realtà immobiliare, oltre alle imponenti dimensioni verticali, ciò che colpisce è la presenza di una quantità ingente di vegetazione che fa da decorazione praticamente artistica ed estetica a tutti i piani delle torri. Il grande complesso immobiliare si affaccia sia su Via Confalonieri (Torre Confalonieri, 18 piani) che su Via de Castillia (Torre de Castillia, 26 piani), ai confini del quartiere Isola, zona interessata, a partire dal 2005, da una significativa e ampia serie di interventi di rigenerazione urbana e architettonica nell’ambito di quello che fu definito “Progetto Porta Nuova”. Il Bosco Verticale è ubicato all’interno del Centro Direzionale di Milano, un’area ad altissima concentrazione di grattacieli e che include alcuni tra gli edifici più alti del nostro Paese, quali la Torre Unicredit, il Palazzo Lombardia, il Grattacielo Pirelli, la Torre Solaria, la Torre Aria, la Torre Solea e altre ancora.
BIODIVERSITÀ ED ESTETICA
Particolarmente rilevante è la posizione delle due torri componenti il Bosco Verticale all’interno del tessuto urbano milanese, visto che distano circa 2 chilometri e mezzi da Piazza Duomo e che sono ubicate in uno tra i più importanti nodi intermodali per il trasporto su rotaie e su gomma: difatti, oltre ai vari mezzi di superficie, l’area del Bosco Verticale è servita dalle stazioni della metropolitana milanese di Isola, Gioia, Zara, Centrale FS, Garibaldi FS e Repubblica. Di fatto, il Bosco Verticale è stato progettato sia per attivare che per risaltare una nuova concezione architettonica della biodiversità e ciò in modo da porre al centro il rapporto tra l’uomo e le altre specie viventi tramite la collocazione sistematica di piante all’esterno di tutti gli appartamenti. Il Bosco Verticale ospita ben 480 alberi di prima e seconda grandezza, 300 dalle dimensioni più ridotte, 15.000 piante perenni e/o tappezzanti, oltre a 5.000 arbusti: una realizzazione colossale e dal grande impatto visivo che non manca di attirare le attenzioni quotidiane (fotografiche e non solo) da parte degli stessi milanesi, ma anche dei tantissimi turisti che visitano la città meneghina durante tutto il corso dell’anno.
ECOSOSTENIBILITÀ ACCENTUATA
A rendere il Bosco Verticale particolarmente attuale e orientato culturalmente al futuro è la sua concezione improntata all’ecosostenibilità, dal momento che la vegetazione in esso presente equivale a quella di circa 30.000 metri quadrati di bosco e sottobosco ed è raggruppata su 3.000 metri quadrati di superficie urbana. In particolare, quello che l’architetto Stefano Boeri ha definito come “lo schermo vegetale del Bosco Verticale” né riflette e né amplifica i raggi del sole, ma, piuttosto, svolge un’efficace azione di tipo filtrante che consente di realizzare un ospitale microclima interno senza generare alcun effetto di segno negativo sull’ambiente limitrofo. Ma non è tutto, dato che, contemporaneamente, l’installazione green riesce a regolare il livello di umidità, non soltanto producendo ossigeno, ma anche assorbendo l’anidride carbonica (CO2) e le famigerate polveri sottili. Pertanto, il principale valore aggiunto sul versante della sostenibilità proprio del Bosco Verticale è insito nel suo effettivo supporto rivolto ad aumentare la biodiversità vegetale e animale (da notare, infatti, è anche lo stazionamento naturale di volatili sulle piante) della città di Milano, limitandone l’espansione urbana e, soprattutto, contribuendo alla mitigazione circostante del microclima. Trascorso meno di un decennio dalla sua realizzazione, il Bosco Verticale ha già dato vita a un habitat colonizzato da molteplici specie animali (tra le quali, circa 1.600 esemplari tra uccelli e farfalle).
UN’ATTENTA MANUTENZIONE
Un ulteriore aspetto che qualifica particolarmente le due torri riguarda il fatto che, anziché essere una realtà architettonica in senso tradizionale, è in virtù della presenza della vegetazione che il Bosco Verticale è paragonabile a un complesso di processi che seguono direttamente la vita e la crescita dell’organismo abitato. In tale ambito, di particolare rilievo è l’opera svolta dai cosiddetti “flying gardeners” (giardinieri volanti): si tratta di un team specializzato di arboricoltori che, una volta all’anno, si cala dal tetto delle due torri per compiere la potatura e per controllare lo stato di salute delle piante, oltre che, quando necessario, per rimuovere e sostituire qualcuna di esse. Il sistema di irrigazione è disposto in modo centralizzato e permette che i fabbisogni delle piante presenti vengano monitorati da un impianto a sonde controllato digitalmente in modalità da remoto, mentre l’acqua necessaria viene attinta, in prevalenza, dal filtraggio degli scarichi grigi delle torri.
LA NATURA PROTAGONISTA
Pertanto, protagonista del Bosco Verticale è la natura grazie alle piante razionalmente disposte lungo tutte le facciate di entrambe le torri. Di fatto, sono le piante a dettare il leitmotiv quotidiano della grande realizzazione architettonica. Diverse piante crescono in senso orizzontale, mentre altre, al contrario, in senso verticale (verso l’alto) e ciò ha ispirato lo Studio Boeri nel progettare molti dei dettagli tecnici ed estetici che caratterizzano la duplice realtà residenziale.
PREMI INTERNAZIONALI
Grazie alle sue caratteristiche innovative, la grande realizzazione architettonica è risultata vincitrice di molteplici premi: difatti, oltre all’assegnazione dell’International Highrise Award (nel 2014), il Bosco Verticale è stato ufficialmente riconosciuto dal Council on Tall Buildings and Urban Habitat sia come il “grattacielo più bello e innovativo del mondo” (nel 2015) e sia come appartenente al gruppo dei “cinquanta grattacieli più iconici del mondo” (nel 2019). Quindi, un vero e proprio fiore all’occhiello dell’architettura Made in Italy e che evidenzia la capacità del nostro Paese di essere protagonista in tema di nuove idee per vivere in modo diverso una casa, un quartiere e una città creando un mix vincente tra design, estetica, funzionalità, creatività e, soprattutto, sostenibilità.