A Milano, l’ADI Design Museum è, allo stesso tempo, una realtà culturale ed espositiva. È un luogo dove immergersi per conoscere un’infinità di dettagli attinenti all’architettura e al design, dettagli fatti di genialità, creatività e funzionalità che, negli ultimi decenni, hanno intensamente caratterizzato la società italiana e non soltanto. Il museo milanese, ubicato al civico 7 di Via Ceresio, a pochi passi dalla stazione ferroviaria Garibaldi e in una ex area industriale ad altissimo impatto sia architettonico che urbanistico, rappresenta un singolare luogo di incontro e di studio dal grande fascino visivo.
UNA VISITA COINVOLGENTE
Visitare l’ADI Design Museum di Milano è un’esperienza molto coinvolgente e decisamente immersiva grazie agli innumerevoli esempi di genialità esposti all’interno dell’importante struttura museale nata per evidenziare il genio del design e mostrare alle persone come il design attraversi la storia nostra epoca, di quelle passate e di come si prepari ad attraversare il futuro prossimo venturo. Senza alcun dubbio, si tratta di un’esperienza che fa riflettere e che conduce il visitatore a confrontarsi con quello che ha già visto nel corso della sua vita, individuando anche come si è evoluta la società attraverso molti degli oggetti che sono diventati, a mano a mano, di uso quotidiano più o meno per tutti e, soprattutto, in diversi settori lavorativi.
DESIGN E ARCHITETTURA, GENIALITÀ E FUNZIONALITÀ
Nel Design Museum di Milano, sono esposti anche alcuni importanti oggetti attinenti al mondo dell’automobilismo, ma anche ad altri settori delle attività economiche. Sono presenti anche sono anche molti esempi di design industriale, ma, soprattutto, emerge il trionfo dell’idea intesa come attimo di creatività e di genialità rivolta ad innalzare la qualità della vita delle persone e a renderla anche più agevole. Difatti, è proprio la funzionalità che, progressivamente, fa grande un oggetto di design e/o un nuovo modo di intendere l’architettura urbana: lo era ieri, lo è oggi e lo sarà certamente ancora di più in futuro. Questo e molto altro ancora è ciò che si percepisce chiaramente all’interno dell’ADI Design Museum di Milano.
UNA REALTÀ DI GRANDE VALORE STORICO
Nel dettaglio, l’ADI Design Museum - Compasso d’Oro trae origine dal recupero architettonico di un luogo storico milanese degli anni ’30, un’area utilizzata sia come deposito dei tram a cavallo e sia come impianto adibito alla distribuzione dell’energia elettrica. Ben otto grandi fotografi professionisti hanno documentato con scatti particolarmente significativi lo stato degli edifici componenti l’ex area industriale prima dell’inizio dei lavori di recupero: si tratta di Paolo Carlini, Paolo Demaldè, Saverio Lombardi Vallauri, Angelo Margutti, Andrea Rovatti, Mauro e Federico Tamburini, Miro Zagnoli. In modo particolare, il Design Museum milanese è stato progettato appositamente per rinnovare e, simultaneamente, valorizzare l’importante patrimonio di archeologia industriale come carattere distintivo della struttura nel suo insieme, esaltandone il carattere di unicità.
UNA STRUTTURA IMPONENTE
La grande struttura annovera una superficie totale pari a circa 5.135 metri quadrati e, oltre a essere composta da ampi spazi espositivi, presenta spazi destinati ai servizi per gli avventori (il bookshop, la caffetteria e dei luoghi d’incontro) e altri spazi riservati agli uffici e, ovviamente, alla conservatoria museale. All’ADI Design Museum si accede dalla piazza-giardino aperta recentemente al pubblico e intitolata al Premio Compasso d’Oro, riconoscimento che, istituito nel 1954, è il più antico e più autorevole tra i premi di design a livello mondiale. Inoltre, l’ADI Design Museum è nato anche per evidenziare il valore relativo al grande repertorio di progetti appartenenti alla collezione storica del Premio Compasso d’Oro, premio nato da un’idea del grande architetto e designer Gio Ponti (Milano, 18 Novembre 1891 - Milano, 16 Settembre 1979) e rivolto a valorizzare l’alta qualità del design Made in Italy.
UN POLO DI INNOVAZIONE E CULTURA
Come accennato, l’ADI Design Museum è al centro di una zona strategica della città: a pochissima distanza, si trova il noto quartiere di Via Paolo Sarpi (la cosiddetta “Chinatown milanese”), da sempre polo multiculturale in grande fermento, un’area cittadina totalmente riqualificata e, in buona parte, resa pedonale, diventata, nel corso degli ultimi anni, un vero e proprio meeting point della movida milanese grazie, in particolare, alla cospicua presenza di locali specializzati in cucina orientale e in street food. Accanto al polo culturale che vede protagonista proprio l’ADI Design Museum, delimitato dalla Fabbrica del Vapore, spicca lo spazio del Comune di Milano gestito dall’area giovani e dalla Fondazione Feltrinelli, centro di documentazione e di ricerca disegnata da Herzog & de Meuron (studio di architettura fondato a Basilea nel 1978 dagli architetti svizzeri Jacques Herzog e Pierre de Meuron, vincitori del Premio Pritzker nel 2001).
IL DESIGN È CULTURA
L’ADI Design Museum è gestito dalla Fondazione ADI Collezione Compasso d’Oro, istituita nel 2001 da ADI (Associazione per il Disegno Industriale) per conservare e valorizzare quanto realizzato nei decenni di attività del Premio Compasso d’Oro: si tratta di un patrimonio culturale nazionale riconosciuto espressamente dal Ministero dei Beni Culturali come “di eccezionale interesse artistico e storico”. Come indicato nel materiale informativo ufficiale del museo milanese, insieme alla Collezione Permanente, l’ADI Design Museum è un luogo privilegiato di mostre temporanee di approfondimento, di significative iniziative di tipo trasversale e di meeting aperti al pubblico in modo da contribuire non soltanto alla diffusione, ma anche alla valorizzazione della cultura del design (industriale e non) a livello italiano e internazionale: di fatto, tutto ciò rappresenta il nucleo portante della mission perseguita dalla sempre innovativa struttura museale sita nel capoluogo lombardo.
SERVIZI QUALIFICATI DI SUPPORTO ALLA VISITA
Sul versante dei predisposti servizi di supporto alla fruizione ottimale da parte dei visitatori, l’ADI Design Museum si avvale di una équipe curatoriale in costante aggiornamento rivolta a garantire una pluralità di visioni e di palinsesti regolarmente ridefiniti. Il museo del design in questione è una struttura aperta e resa accessibile a tutti ispirandosi ai criteri del “Design for All” (un concetto evoluto che intende il design a vantaggio della diversità umana, dell’inclusione sociale e dell’uguaglianza). Oltre a ciò, sia le mostre che i servizi sono accompagnati dalla presenza di mediatori culturali dotati di una specifica formazione in modo da porre il visitatore in diretto rapporto con i tanti contenuti proposti dal museo.