Acquistare casa è tra le più importanti decisioni che, nel corso degli anni, moltissime persone assumono per garantirsi uno spazio abitativo di proprietà all’interno del quale trascorrere almeno una parte significativa della propria vita privata e/o familiare. Sulla scelta attinente all’acquistare casa incidono diversi e significativi fattori: si va dagli aspetti strettamente economici a quelli attinenti alle proprie esigenze di vita quotidiana. Nel nostro Paese, diventare proprietari di una casa, da molti anni, rientra nelle volontà praticamente di tutti (sia di nuclei familiari che di single) e ciò non fa che assegnare al comparto del mercato immobiliare un ruolo e una valenza di primo piano.
ACQUISTARE CASA PER GLI ITALIANI
Per certi versi, non è azzardato affermare che acquistare casa è nel DNA comportamentale dei nostri connazionali: difatti, non è un caso che proprio quella italiana, stando ai dati ufficiali di Eurostat (ufficio statistico dell’Unione Europea), è tra le nazioni in cui la percentuale di proprietari di casa è decisamente tra le più elevate. Va detto che acquistare casa, non così di rado, è anche una scelta basata su una finalità di investimento e, quindi, non per forza si mette mano al portafogli per dotarsi di un immobile da abitare personalmente: è il caso di chi, per esempio, acquista un appartamento per, poi, darlo in affitto e, quindi, percepire una rendita mensile (il canone d’affitto). Ma, in Italia, nello scenario attuale, chi, dove e come sceglie di acquistare casa? Una recente analisi delle compravendite immobiliari realizzate, nel corso degli ultimi anni, tramite le agenzie del Gruppo Tecnocasa fa emergere risultati particolarmente interessanti sul versante del trend in atto. L’analisi, incentrata su oltre 22.000 compravendite avvenute nei semestri intercorrenti tra il 2019 e il 2023 e nella prima parte dell’anno in corso, conferma un chiaro dinamismo del comparto, malgrado le incertezze congiunturali legate all’andamento inflazionistico.
ACQUISTARE CASA COME INVESTIMENTO
Nel dettaglio, dal suddetto studio, emerge che i primi sei mesi del 2023 hanno riportato un generale incremento degli acquisti immobiliari per investimento: pertanto, nel nostro Paese, la relativa percentuale si è attestata al 19,6% ed è la quota più elevata registrata nel corso dell’ultimo quinquennio. Per quanto concerne gli acquisti per investimento, tra le grandi realtà urbana, è Milano a posizionarsi al primo posto e ciò si verifica proprio nel capoluogo lombardo dove tale casistica rappresenta, addirittura, il 39,1% delle compravendite immobiliari, una quota percentuale marcatamente più alta rispetto a quelle registrate negli anni scorsi, anni in cui ondeggiava tra il 23% e il 27%. Di fatto, tale dato non fa che confermare il grande interesse che la metropoli meneghina sta generando negli investitori e ciò grazie anche ai molteplici interventi di rigenerazione urbana previsti nel territorio cittadino. Nel nostro Paese, nel primo semestre di quest’anno, i dati rivelano l’aumento dell’età media degli acquirenti che, dopo anni tendenzialmente al ribasso, si attesta a 43,8 anni: tale trend, in primis, è imputabile anche alla crescita della componente formata dagli investitori immobiliari, il cui target è caratterizzato da una più alta età media. Ed è nella stessa città di Milano che, stando all’ufficio studi del Gruppo Tecnocasa, si registra tale inversione di tendenza, con l’età media che aumenta a 41,4 anni.
FAMIGLIE, MA ANCHE SINGLE
A livello nazionale, emerge un incremento progressivo sul versante relativo alla percentuale di acquisti immobiliari da parte di single che, nel 2023, supera il 33%, mentre nel 67% dei casi ad acquistare casa sono famiglie. In modo particolare, a Milano, la percentuale di chi, tra i single, sceglie di acquistare casa è ancora più elevata e si attesta al 50,8%. Inoltre, ad aumentare è la percentuale di residenti nelle grandi città che si spostano nell’hinterland per l’acquisto dell’abitazione principale: nello specifico, si tratta di un trend attivatosi con l’inizio dell’emergenza pandemica, infatti, prima della grave crisi sanitaria, a trasferirsi nell’hinterland era appena il 18% degli acquirenti immobiliari, mentre, attualmente, la quota è giunta al 23%, soglia percentuale mai registrata durante gli ultimi anni. Va sottolineato che tale trend risulta particolarmente più diffuso a Milano, la città più costosa d’Italia e che evidenzia una quota di spostamenti verso le aree dell’hinterland che supera il 30%, mentre nel 2019 era appena al 21%.
TRILOCALI E BILOCALI, MA NON SOLO
In Italia, è il trilocale a confermarsi come la tipologia più acquistata (34,3%), seguita, al secondo posto, dalle soluzioni indipendenti e semindipendenti. Con l’insorgere della crisi pandemica, le soluzioni indipendenti hanno riscosso un significativo aumento sul versante delle compravendite, un trend che, nel 2022, è andato lievemente attenuandosi e che, nel 2023, si è assestato al 20,6%. A Milano, invece, si riscontra uno scenario totalmente differente: difatti, è la città dove la tipologia immobiliare più acquistata è il bilocale (50,5%), mentre in seconda posizione si colloca il trilocale. A livello nazionale, a emerge è anche un assestamento in merito alla percentuale di acquisto di unità immobiliari di classe energetica elevata (A e B) che si consolida al 6,4%, dopo che, nel corso del 2021, aveva raggiunto anche l’8%. In linea generale, a calare è l’offerta di abitazioni nuove e, conseguentemente, diminuisce anche la disponibilità di abitazioni di classe energetica elevata.
MA QUANTO COSTA ACQUISTARE CASA?
Ma, acquistare casa, indubbiamente, è anche una scelta direttamente correlata alla capacità reddituale e, quindi, di spesa. Stando alle analisi condotte dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, occorrono circa 7,1 annualità di stipendio per acquistare casa nelle grandi città (primo semestre del 2023), dato che si evidenzia in aumento rispetto alle 6,9 occorrenti nel 2022. In tale ambito, è Milano a confermarsi come la città in cui occorrono più annualità di stipendio: 13,4. Milano, difatti, con un prezzo medio pari a circa 4.219 euro al metro quadrato, è ancora la città più costosa d’Italia, seguita da Roma e da Firenze (rispettivamente, con le occorrenti 9,5 e 9,2 annualità di stipendio). Sul versante dell’acquistare casa, le città italiane meno costose e con prezzi delle case più moderati sono quelle in cui occorre un numero inferiore di annualità di stipendio: spiccano Palermo e Genova, rispettivamente, con 3,6 e 3,5 annualità e con un prezzo medio pari a 1.146 euro (Palermo) e a 1.114 euro al metro quadrato.